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Il laboratorio “Plastiche e Microplastiche: dal mare al piatto” va alla Scuola Primaria "N. Tommaseo" di Torino

Un percorso alla scoperta della salute del mare e di quella dell’uomo condotto attraverso il gioco, ma anche attraverso il coinvolgimento nel mondo della scienza di piccol* studenti della scuola primaria. Questa l’attività che i bambini e le bambine della 1°A I.C. "N. Tommaseo" di Torino hanno intrapreso con la Dr.ssa Erika Cottone del Dipartimento di Scienze Della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, durante il laboratorio “Plastiche e microplastiche: dal mare al piatto.”

Una collaborazione sinergica tra i due istituti nata per mostrare ai/le piccoli/e alliev* i temi più attuali sia del dibattito ecologico, sia della ricerca universitaria, per mostrare alcuni aspetti della realtà che ci circonda, in uno scambio originale di esperienze e di conoscenze.

Le attività svolte nell’ambito dell’iniziativa hanno accompagnato i piccoli esploratori e le piccole esploratrici alla conoscenza di un materiale che contraddistingue il nostro tempo, tanto da attribuirgli il nome: Plasticene.

La plastica:

Cos’è dunque la Plastica, dove la possiamo trovare, quali sono i suoi usi, e quali le insidie?
L’avventura, che si è sviluppata tra i banchi della classe, è nata da poche semplici domande, per giungere ad una vera e propria lezione sperimentale, fatta di esplorazione sensoriale, confronto e deduzione, con quesiti, giochi e quiz scientifici, ma anche con disegni e colori, e scenari da riconoscere.


Con stimoli e riflessioni, gli/le studenti-scienziat* hanno saputo acquisire consapevolezza circa le forme della plastica, gli ambiti di utilizzo e i consumi, dai più, ai meno noti: gli indumenti, le più comuni bottiglie, per arrivare sino agli indispensabili strumenti di tipo medico/sanitario.

Per alcuni settori e attività, quindi, la plastica può risultare fondamentale, addirittura necessaria alla tutela della salute dell’uomo. Ma quali sono e dove si celano quindi le insidie di questo materiale?
Fra le molteplici, come la sua resistenza a decomporsi, la plastica si trasforma in Microplastica, e si diffonde nell’ambiente sino ad entrare nella catena alimentare, andando a creare rischi, anche importanti, per la salute dell’uomo.

Cosa si può fare dunque per osservarne un uso corretto, per ridurla e per smaltirla?
Una riflessione ad ampio raggio sull’inquinamento ambientale, in particolare marino, ha reso partecipi i bambini che con entusiasmo hanno trovato soluzioni e risposte, come: differenziare, riciclare, non disperdere nell’ambiente insegnare agli amici il comportamento più sano. 
Ecco le buone abitudini individuali che rientrano in alcuni dei principi stilati nel decalogo della vita quotidiana.

  1. Non abbandonare la plastica nell’ambiente, nel mare, in spiaggia, in città, al parco
  2. Fai la raccolta differenziata: dobbiamo riciclare molta più plastica di quello che stiamo facendo adesso
  3. A scuola e in gita usa una borraccia per l’acqua, anziché le bottigliette
  4. Cerca di non usare bicchieri monouso, piatti, posate, cannucce di plastica
  5. Soprattutto diventa tu il “maestro”: insegna i buoni comportamenti ai tuoi amici e ai tuoi familiari!

Accanto al decalogo, si colloca un altro strumento forte: quello della Ricerca, la ricerca universitaria degli scienziati del DBios, che lavorano su cellule del tessuto adiposo per studiare gli effetti delle microplastiche e dei contaminanti ambientali.
Non è mai troppo presto per essere scienziati, né per scoprire l'importanza dell'impatto antropico sull'ecosistema in cui viviamo, e di quello che la ricerca, la scienza e gli studi possono realizzare per trovare soluzioni alle necessità del nostro tempo.

L’iniziativa sostenuta dalle insegnanti della 1A, Paola Richiardi, Federica Grassi, Ines Bossotto, dell’I.C. "N. Tommaseo", e realizzata dalla Dr.ssa EriKa Cottone del DBios, ha voluto dare la possibilità agli/alle studenti della scuola primaria di scoprire il Dbios come luogo di formazione e ricerca aperto alla comunità, ma anche di costruire un immaginario di accessibilità all'alta formazione in condizioni di pari opportunità, e soprattutto la possibilità di diffondere tra i giovanissimi la consapevolezza dell’impatto che la ricerca ha sulla nostra vita quotidiana.

All’Università di Torino, e nei suoi Dipartimenti, si sperimentano costantemente nuove modalità di coinvolgimento della comunità attraverso la realizzazione di eventi pubblici, progetti di comunicazione, percorsi di educazione scientifica per le scuole e tanto altro. Una risposta agli obiettivi di Public Engagement che l’Ateneo si propone di raggiungere, e che sono finalizzati a condividere i risultati e i processi della ricerca, ad alimentare lo scambio reciproco di saperi, competenze e punti di vista con i diversi attori sociali, nella consapevolezza che la crescita culturale, sociale ed economica di un territorio sia un lavoro di squadra.

 

Ultimo aggiornamento: 07/06/2023 08:33
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