Microplastiche e interferenti endocrini
Microplastics and endocrine disrupting chemicals
Componenti
- Bovolin Patrizia (Group leader)
- Cottone Erika (Componente)
- Mognetti Barbara (Componente)
- Saraceni Astrid (Componente)
- Trianni Alberta (Componente)
Contatti
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- patrizia.bovolin@unito.it
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Settore ERC
Attività
Negli ultimi decenni l’inquinamento da plastica è diventato una delle principali preoccupazioni ambientali a livello globale. La produzione mondiale di plastica è cresciuta esponenzialmente, accompagnata da una gestione inadeguata dei rifiuti plastici, che ha portato ad un accumulo significativo di plastica nell’ambiente.
Le microplastiche (particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 mm) rappresentano una minaccia emergente per gli ecosistemi terrestri e acquatici. La loro ubiquità nell’ambiente desta numerose preoccupazioni: sono state trovate nelle profondità degli oceani, nei ghiacciai artici, nei suoli agricoli, negli alimenti, nell’acqua potabile.
Un problema legato alle microplastiche è che esse possono contenere sostanze tossiche sotto forma di additivi e inoltre possono assorbire, accumulare e poi rilasciare molti altri contaminanti presenti nell’ambiente. Tra questi vi sono molecole denominate interferenti endocrini, che possono avere effetti nocivi sul sistema ormonale degli animali, uomo compreso.
Gli interferenti endocrini interferiscono con la normale regolazione dello sviluppo, della crescita, della riproduzione, del metabolismo, dell’immunità e del comportamento; il loro effetto dipende dalla finestra temporale di esposizione, causando danni a lungo termine soprattutto quando l’esposizione avviene durante fasi di sviluppo, come la fase embrionale e la fase puberale. Da non sottovalutare è inoltre il cosiddetto “effetto cocktail”, cioè miscele di interferenti endocrini possono avere effetti combinatori diversi e imprevedibili, che vanno da un semplice effettivo additivo, al sinergismo.
Molte sostanze presenti nell’ambiente, sia naturali che sintetiche, sono oggi riconosciute come interferenti endocrini. Tra queste troviamo alcuni farmaci, composti simili alle diossine, bifenili policlorinati, pesticidi, e plastificanti quali il bisfenolo A e gli ftalati.
Il nostro laboratorio è interessato alla valutazione dell’impatto delle microplastiche e degli interferenti endocrini sul metabolismo, sulla riproduzione e sullo sviluppo.
A tale scopo utilizziamo modelli cellulari in vitro (adipociti, epatociti, neuroni ipotalamici) e modelli sperimentali in vivo (embrioni di pesce zebrafish).